Le supply chain stanno cambiando, e stanno diventando molto più complesse rispetto al passato. In questo contesto complesso è importante non solo saper gestire in maniera efficace gli approvvigionamenti, ma anche reagire in modo adeguato ed estremamente veloce ai cambiamenti della domanda, per migliorare il livello del servizio offerto al cliente.
Le tradizionali metodologie si rivelano ormai obsolete per governare e migliorare le prestazioni dell’intera supply chain. Invece, l’implementazione del DDMRP può aiutare a ridurre i tempi di reazione alla domanda cliente (responsiveness), i livelli di magazzino (materie prime, componenti e prodotti finiti), i costi di gestione della supply chain.
Perché proprio il DDMRP?
Oggi è diventato estremamente difficile gestire la catena di approvvigionamento a fronte delle continue e forti e di una crescente ̀ . In altre parole, assistiamo a un cambiamento strutturale delle supply chain caratterizzate da molti più nodi, connessioni e interdipendenze rispetto al passato.
Quali sono le conseguenze?
- Allungamenti: i tempi di consegna cumulativi si estendono man mano che forniamo e vendiamo a livello globale
- Frammentazioni: molti più nodi e input rendono molto più difficile gestire efficacemente l’integrazione
- Fragilità: anche piccoli eventi iniziali possono avere effetti devastanti
Questa complessità e volatilità dei mercati rende molto difficili le previsioni e, di conseguenza, poco adatto l’utilizzo delle pratiche standard del sistema MRP basato su presupposti di prevedibilità del venduto. In altre parole, è il c.d. problema del “precisamente sbagliato” del quale abbiamo già parlato nel precedente articolo https://lnkd.in/dNHkGNks. Si cerca di pianificare in anticipo, a partire dal piano principale di produzione (S&OP a livello strategico e MPS a livello tattico), ragionando per intervalli. Al contrario, l’MRP richiede di essere alimentato dall’MPS con numeri singoli, perdendo così ogni legame con gli intervalli di partenza e può causare la propagazione verso il basso di valori singoli ed errati.
Il tentativo di stabilire e congelare un orizzonte di pianificazione porta alla c.d. distribuzione bimodale dei magazzini, cioè gli stock passano continuamente da eccesso a scarsità / rotture di stock, portando ai conflitti permanenti tra la necessità di contenere i costi o alzare il livello di servizio.
In realtà, l’MRP non è mai stato pensato per gestire le scorte, ma piuttosto come un perfetto calcolatore make-to-order che produce una pianificazione realistica solo se si verificano tre presupposti essenziali:
- che la domanda sia nota e non cambi;
- che si abbia il tempo sufficiente per portare a termine tutte le attività richieste entro il Customer Tolerance Time (CTT). Il limite temporale della domanda dovrebbe essere basato sul CLT;
- che non ci sia variabilità nell’esecuzione (cioè, che tutto funzioni secondo programma).
DDMRP la metodologia di tipo pull ideata da Demand Driven Institute basa il rilascio dei segnali di rifornimento sulla domanda reale del mercato anziché sulle previsioni e, quindi, è in grado di dei clienti, poi adattare la pianificazione e la produzione tirando contemporaneamente i materiali dai fornitori – il tutto !
Abbiamo già parlato nei precedenti articoli e post di come il DDMRP aiuta a ridurre gli stock e il lead time per migliorare il servizio offerto al cliente. Se vuoi approfondire, li trovi ai seguenti link
https://www.linkedin.com/pulse/come-ddmrp-aiuta-ridurre-il-lead-time-leiman-srl/
https://www.linkedin.com/feed/update/
Ma come il DDMRP migliora i processi distributivi?
L’approccio utilizzato dal sistema DDMRP è opposto al c.d. “push and promote” che comporta una serie di effetti negativi, come necessità di maggiori stock, mancanze di prodotto o solleciti e spedizioni incrociate (cross shipments).
Il Demand Driven MRP si basa sul posizionamento Hub&Spoke, dove a livello hub viene creato un punto di disaccoppiamento che consente di ridurre sia i tempi di rifornimento e che livelli di stoccaggio nelle ubicazioni distributive successive, aiutando a far fronte alla differente variabilità che si verifica a livello spoke. Tale approccio permette di ridurre la necessità di stock, evitare le mancanze di prodotto e le spedizioni incrociate garantendo maggiore stabilità dei programmi.
Alfredo: “Distribuzione è un punto di fora del DDMRP: diversi schemi multi-ubicazioni sono gestiti secondo la stessa logica degli stock buffer in produzione. L’installazione è velocissima e garantisce un’alta disponibilità, l’allungamento della shelf life e il massimo sfruttamento di tutte risorse logistiche, di circolante, di trasporto, di stoccaggio e di tutto quello che ci sta attorno”.
Benefici di base dell’ Hub & Spoke:
- Massimizzazione della disponibilità, grazie a una minore quantità totale possibile di stock.
- Eliminazione delle spedizioni incrociate.
- Compressione dell’orizzonte di pianificazione nel punto di maggiore variabilità della domanda (la regione); ciò produce segnali di domanda più rilevanti e minimizza l’effetto «colpo di frusta».
- Possibilità di consolidare i segnali di consumo e del conseguente rifornimento in lotti sensati sia dal punto di vista della capacità della fabbrica, sia da quello dei costi di trasporto.
- Possibilità da parte della fabbrica di schedulare il lavoro in tempi brevi secondo le effettive esigenze dell’hub stesso, senza dover ricorrere a orizzonti di congelamento arbitrari che ne limitano la flessibilità e creano frustrazione alle Vendite.
Ulteriori benefici:
- Mitigazione della variabilità esterna
- Migliore utilizzo degli spazi
- Consolidamento delle funzioni di acquisto e di gestione dei trasporti inbound in un unico punto
- Migliore capacità di rispondere a ordini di grande dimensione fornendoli direttamente dall’hub